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al testo di Annalisa Scialpi
Questa sete
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Ti morderei sul collo,
assaltandoti nella notte,
mio semplice amante,
analfabeta come l’erba e la luce,
con la tua verga eretta a ostensorio.
Perchè fu un impatto di purezza
assuefarmi al tuo mare
con la sete che intossica,
irredenta, di te…
Questa sete che non mi lascia,
che porta l’oro coi pesci,
verso le mie sabbie lunari…
Oh! Chi sei?
Idolo o fantasma?
Dimmi, perchè ho ancora sete
di te,
che non finisci mai.
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Salvatore Pizzo - 10/01/2023 02:29:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]
Li leggo e rileggo, questi tuoi versi, così: per bearmi di quella sensuale passionalità che ne affiora contagiosa ed allo stesso tempo sfuggente. Già che pare di farci l’amore col mondo. E, da esso, avendone tutto l’amore che nutre fino negli abissi più reconditi. |
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Potenti ed evocativi questi versi d’intensa bellezza. Eccezionali! |
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Gil - 05/01/2023 00:04:00 [ leggi altri commenti di Gil » ]
Oltre alla potenza evocativa d’un eros tanto travolgente quanto umano, ma di quell’umano-animale, nel senso di una sensorialità che anima l’umano, non a caso la Poeta qui utilizza un’aggettivazione - "analfabeta" - dell’amante metaforizzandolo ossimoricamente nel dualismo - o almeno così può venire percepito da un lettore - "erba" - "luce"; non è un caso che, anche nel più esplicito dei richiami sessuali, non ancora elevati semanticamente ad eros, vi sia associata, pure qui in una simbiosi ossimorica, una parola che appartiene all’area rituale: "ostensorio". E potremmo proseguire: "Perché fu un impatto di purezza", dove il sostantivo "purezza" contrasta certamente con quella "sete irredenta" che se intossica nondimeno inabita l’umano in un modo inestinguile, aprendolo, non solo a una sete o fame carnale - "i pesci", ma anche a un’apertura verso l’altro - ecco l’epifania dell’eros" e, ecco "l’oro", ancora di più a quei simulacri, "idolo" o "fantasma" attraverso i quali si autorivela nel soggetto amato-amante l’incolmabile sete, che non può esaurire ovvero "consumare" totalmente l’"oggetto" amante-amato, ma ancora rivela una fame e sete d’Altro. D’altronde credo che i rimandi "esoterici" o spirituali siano una delle chiavi interpretative della poetica della Scialpi. |
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Quelle "attrazioni fatali" che s’impossessano di noi, non dando un attimo di tregua al nostro pensiero, alla ricerca forse di "quel che" di irraggiungibile, per un motivo qualsiasi...e appunto più desiderato! |
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Ne hai pubblicate due, mi raccomando non cancellare questa col commento :) Questi tuoi intensi versi mi ricordano una mia poesia scritta anni fa che non ho ancora avuto il coraggio di pubblicare, ma prima o poi... yoshi ricambia i saluti :-) a parte gli scherzi, non sai quanto io sia in sintonia con lui e insieme ti auguriamo una dolce serata :) |
